La prezidanto de la Eŭropa oficejo en Munkeno, Benoit Battistelli, salutas kvazaŭ sukceson la 40 jarojn de eŭropa patento en tri lingvoj (franca-angla-germana). Male, temas pri lingva reĝimo diskriminacia kaj anakronisma, kiu kaŭzas al la firmoj ne anglalingvaj, franclingvaj aŭ germanlingvaj ŝarĝon de kostoj ŝuldataj al la tradukado je almenaŭ 30% kompare al la konkurencaj kiuj utiligas unu el la tri laborlingvoj. Se Eŭropo estas unu merkato, oni ne povas allasi distordon de la konkurenco inter firmoj bazitan sur la lingvo.
Il presidente dell’Ufficio europeo di Monaco di Baviera, Benoit Battistelli, ha dichiarato ieri a Radiocor che il progetto di brevetto europeo unitario è un successo e che l’Italia e la Spagna dovrebbero aderire invece di opporsi. I due paesi sono rimasti fuori dal progetto di brevetto europeo unitario perché il Commissario europeo Barnier impose un regime linguistico trilingue (francese-inglese-tedesco) nonostante un accordo politico raggiunto nel dicembre 2010 prevedesse un regime a cinque lingue.
Battistelli appoggia quindi un regime linguistico discriminatorio e anacronistico. Da ormai diversi anni, per esempio, le aziende italiane brevettano di più di quelle britanniche, ma non hanno accesso agli stessi servizi delle concorrenti d’oltre manica perché l’italiano non è lingua ufficiale dell’Ufficio dei brevetti di Monaco di Baviera. Lo spagnolo è lingua ufficiale dell’Organizzazione mondiale della proprietà intellettuale, ma è esclusa dal brevetto europeo. Con la conclusione paradossale che oggi un brevetto europeo costa meno a un’azienda americana che a una impresa spagnola.
Se Battistelli vuole promuovere gli interessi delle aziende italiane ed europee denunci pubblicamente un regime linguistico discriminatorio, che causa alle imprese italiane un aggravio di costi dovuti alla traduzione di almeno il 30% rispetto a un’impresa concorrente austriaca. Se l’Europa è un mercato unico, allora non si può ammettere una distorsione della concorrenza fra imprese fondata sulla lingua.
Le président du Bureau Européen de Munich, Benoit Battistelli, acclame comme un succès les 40 ans de brevet européen en trois langues (français-anglais-allemand). Il s’agit au contraire d’un régime linguistique discriminant et anachronique qui apporte aux entreprises non anglophones, francophones ou allemandes une augmentation de coûts dû à la traduction au moins du 30% des communications, par rapport aux entreprises concourantes, qui utilisent déjà une des trois langues en tant que langues de travail. Si l’Europe constitue un marché unique, on ne peux pas donc accepter telle distorsion de la concurrence parmi les entreprises, basée sur la langue.